Il culto dei morti è vivo in uomini e donne di ogni tempo e di ogni latitudine. Gli antichi egizi eressero piramidi monumentali arricchite di fregi e di oggetti cari al defunto per dare sollievo alla sua anima, gli indiani costruirono pire per la cremazione dei cari estinti ed i primi cristiani introdussero l'abitudine di seppellire i morti nelle catacombe poi nei cimiteri, costruiti al di fuori delle città.
Tale separazione del camposanto dal cuore della centro abitato era riconducibile certamente a ragioni igieniche, ma anche a motivi politici e di ordine pubblico, dal momento che un cimitero non è soltanto il luogo designato ad accogliere i corpi dei defunti essendo intriso di molteplici significati simbolici.
Pensiamo, ad esempio, alle tombe di grandi personaggi le quali sono tuttora meta di pellegrinaggio da parte di turisti che si recano in visita in una città aggirandosi tra musei, piazze e cimiteri dal fascino suggestivo.
Ravenna è ricca di capolavori mondiali dell'arte bizantina, ma una visita alla tomba del Sommo Dante è obbligata e l'elegante tempio in stile neoclassico attira l'interesse di numerosi turisti.
Ben più imponenti sono le tombe della famiglia dei Medici al cui progetto ha preso parte anche Michelangelo, a sua volta sepolto in un sepolcro dallo straordinario impatto visivo adornato con statue raffiguranti l'arte della scultura, della pittura e dell'architettura.
L'opera d'arte nella quale riposano i resti mortali di Michelangelo si trova a Firenze, nella chiesa di Santa Croce dove possiamo ammirare i sepolcri di personaggi che sono stati protagonisti dell'arte, della scienza e della storia del nostro paese e tra i tanti ricordiamo Ugo Foscolo, Galileo e Leon Battista Alberti. A Santa Croce la morte acquista poesia per la struggente bellezza della celebre chiesa di Firenze che ospita eroi del passato come il Pantheon di Parigi, altro luogo nel quale il ricordo di illustri personaggi è mantenuto in vita anche grazie ai turisti che ne visitano le tombe.